Il coro della nostra parrocchia ha aderito al convegno-pellegrinaggio “cantare la fede”: musica a servizio della Liturgia e dell’Evangelizzazione” a 50 anni dalla Costituzione Conciliare “Sacrosanctum Concilium” e nel 30° anniversario di fondazione del Coro della Diocesi di Roma.
Nel primo pomeriggio, di venerdì 26, siamo stati accolti presso la Pontificia Università S. Tommaso D’Aquino, sede del convegno, e muniti di un pass individuale per la partecipazione a tutte le iniziative in programma.
Ci siamo, poi, radunati nell’Aula Magna per un momento di preghiera e per i saluti.
Eravamo circa 1500 coristi provenienti da tutte le regioni d’Italia, isole comprese, ma anche da Bruxelles, dal Portogallo, da Istanbul, dal Brasile…
L’intervento introduttivo è stato affidato al Vicario Agostino Vallini sul tema: “il ruolo del coro diocesano e del coro parrocchiale”. In sintesi ha detto che un coro, sotto una guida sapiente, esprime la bellezza fino a formare una sinfonia. Il canto è ricchezza, è un canto a Dio, è espressione della voce. Le Musiche Sacre sono messaggi di fede rivolte a Dio.
E’ seguita la relazione di Marco Frisina, ideatore del convegno, noto compositore di musiche sinfoniche e canti liturgici. Abbiamo cantato sei brani di sua composizione fra una presentazione, un intervento, una relazione. Credetemi, è stata un’emozione stupenda! (i brani eseguiti sono stati: Vieni Creator Spiritus, Lo Spirito del Signore; Aprite le porte a Cristo; La parola del cuore; O Signore nostro Dio; Cantate al Signore). Mons. Frisina ha parlato della sua vita mentre era ancora Diacono e si domandava: “Cosa vuole da me il Signore? L’Amore per gli altri? Comunicare? Scrivere poesie? La musica? Proprio la musica era nel mio cuore, così ho cominciato a scriverla. La musica è strumento di comunicazione con gli altri, come tutte le arti, e come la danza è l’armonia del corpo, così è la musica! Creare musica commuove, è una vibrazione di potentissimi suoni dolci, forti, aspri: con questi suoni si crea la melodia, espressione di gioia nel cuore dell’uomo, si trasforma in bellezza di timbri, di suoni, di rumori. Questa è musica! Dio sa parlare al cuore dell’uomo per mezzo della bellezza del canto”.
Ha preso poi la parola Padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio Liturgico del Vicariato di Roma e la sua relazione verteva su “L’animazione liturgica nel rispetto delle direttive del Concilio Vaticano II” come partecipazione e parte fondamentale della celebrazione liturgica. E’ il momento – ha detto – di rendere la Chiesa aperta a tutti i battezzati e non. Animazione liturgica – ha specificato – significa assicurare, garantire e permettere a tutti di poter partecipare, anche se stonati, far sì che l’assemblea esprima se stessa formando le persone. Il canto sacro – ha aggiunto – unito, alla Parola di Dio, esprime la preghiera e arricchisce le solennità: quando tutti pregano e cantano si glorifica Dio e si santificano gli uomini perché entrano in contatto con Cristo morto e risorto che è Santo.
Il quarto intervento è stato fatto da don Fabio Massimillo, liturgista: “il ruolo del coro e il coinvolgimento dell’Assemblea nelle celebrazioni”. Cantare la fede – ha affermato – significa dare dignità all’Assemblea. La “schola cantorum” è il polmone della liturgia, deve stimolare l’assemblea e dà voce a Dio annunciando la fede. La preparazione dei canti è molto importante e va curata durante l’anno liturgico. E’ interessante come tutti i relatori hanno rilevato che si canta per glorificare Dio e per la santificazione degli uomini.
Il giorno seguente, sabato 27 settembre, ci sono stati altri incontri formativi:
- la relazione su “I fondamenti teologici della Musica Liturgica” tenuta da Padre Jordi-A. Piquè i Collado che richiamava il n. 112 del capitolo VI del doc. Conciliare “Sacrosanctum Concilium”, dove si dice che la tradizione musicale di tutta la Chiesa è un patrimonio di grande valore. Il relatore ricordava, poi, che le Sacre Scritture hanno elogiato il Canto Sacro. Si è parlato anche di EMPATIA, intesa come gioiosità, dimensione gerarchica e comunitaria, unità dei cuori e delle voci.
- Dopo il canto “Benedici il Signore”, c’è stata la testimonianza di Giuseppe Mani, Arcivescovo emerito di Cagliari, su “La Musica e la bellezza”. L’amore e la Parola di Dio – ha affermato – si esprimono con il canto. La musica è l’espressione dell’anima: cantare è emozione, ascoltare è partecipazione. La Bibbia intende la musica come un linguaggio per parlare con Dio.
Come conclusione di questa seconda parte del convegno abbiamo cantato “La vera gioia” e “L’amicizia è volare”. Avete mai ascoltato un coro, caricato al massimo, di 1500 voci? Ebbene, noi sì! E’ una meravigliosa esperienza che va venire la pelle d’oca!
Ritrovo, nel pomeriggio alle ore 16, nella basilica di Santa Maria Maggiore per la preparazione della Santa Messa presieduta dal Vescovo Mons. Filippo Iannone, Vicegerente della Diocesi di Roma, concelebrata dai sacerdoti presenti al convegno e animata da tutte le corali divise per sezioni vocali. E’ stato un momento emozionante e indimenticabile!
Dopo aver lodato il Signore e celebrato solennemente la nostra fede, abbiamo cenato con una buona pizza in un piccolo locale vicino alla Basilica di S. Giovanni in Laterano, in attesa del concerto del coro della diocesi di Roma (composto da circa 200 coristi) e dell’orchestra “Fideles et amati” diretti da mons. Marco Frisina, con la partecipazione, in alcune parti, di tutte le corali dei convegnisti. Non vi dico che emozione! E’ stato così bello partecipare e sentire tutti cantare che mi sono venuti i brividi. Una serata sublime, molto particolare!
E’ stato eseguito, insieme al coro di voci bianche “Millenote”, il brano “Preferisco il Paradiso”.
Alla fine del concerto è stato concesso il bis con “L’amicizia è volare”.
Verso le ore 23 siamo usciti dalla Basilica per rientrare in albergo con grande gioia nel cuore e con una tale felicità che nonostante alcune ore di cammino per le vie di Roma in versione turistica al seguito di Gigi Veronesi, esperta guida turistica, non abbiamo permesso alla stanchezza di rubarci la serenità.
Domenica 28 in piazza S. Pietro per partecipare alla Santa Messa presieduta da Papa Francesco, in occasione dell’incontro con gli anziani e i nonni, organizzato dal Pontificio Consiglio per la famiglia, animata dal coro della Diocesi di Roma. Eravamo sistemati sopra il colonnato di destra e sotto di noi, nell’ampia piazza, ci saranno stati circa 30.000 fedeli anziani e accompagnatori.
Ricordo alcune parole che il Santo Padre ci rivolto alla fine della celebrazione:
“Gioite ed esultate sempre nel Signore. Siate persone che cantano la vita, che cantano la fede. Vivete la fede con gioia. Questo si chiama Cantare la fede!”.
Dopo la recita de “l’Angelus” siamo scesi nella Basilica Vaticana, abbiamo cantato “Tu sei Pietro” all’Altare della Confessione, opera del Bernini. Attraversata, poi, “la porta della preghiera” siamo saliti ai giardini Vaticani in processione, con sosta di preghiera alla grotta della Madonna di Lourdes e con un canto alla Vergine Maria.
Al termine della processione siamo rientrati in albergo per prepararci al rientro a S. Martino, soddisfatti, contenti e felici del convegno-pellegrinaggio.
Eravamo così felici ed entusiasti che sul pullman abbiamo cantato per tre ore di fila, sino alla sosta per una frugale cena. Pensate quanta gioia c’era nel nostro cuore!
A testimonianza della nostra partecipazione, si può visionare la pergamena che ci è stata consegnata dall’organizzazione dell’evento, appesa, con orgoglio, nella nostra sacrestia.
A nome di tutti i partecipanti al Convegno, un grazie di cuore al nostro Maestro Stefano Cerutti per aver proposto l’evento. Grazie al corista Gigi Veronesi per l’organizzazione logistica che ci ha aiutato a partecipare, senza patemi, al convegno-pellegrinaggio.
Grazie, infine, ai colleghi convegnisti per la piacevole compagnia e per l’allegria, nostre compagne di viaggio.
La corista Maria Giuradei in Nidesti